Era pugliese, ma indossava la maschera del siciliano. Modugno secondo
Fiorello. O meglio Domenico secondo Giuseppe. Beppe parla a se stesso, che a sua
volta parla a Mimmo, tutto grazie a papà
Fiorello. Un uomo umile con baffetti come fossero disegnati e amante del grande
Domenico, detto Mimmo, Modugno, se non quasi il suo sosia. Beppe Fiorello, il più piccolo - ‘u
picciriddu - di una famiglia di quattro figli, due femmine e due maschi, sul palco del Morlacchi a Perugia racconta
il suo sogno (“penso che un sogno cosi…”) che si intreccia con la storia del
padre. Una storia scandita dalle canzoni del cantante originario di Polignano a
mare, in provincia di Bari. “Molte scene della mia vita, Mimmo, sembrano uscite
dalle tue canzoni”, recita Fiorello davanti alla platea, a cui si rivolge in un
tu per tu che la trasforma quasi in Modugno in persona. Per tutta la durata
dello spettacolo sembra che l’autore di una delle canzoni più amate di tutti i
tempi debba spuntare da un momento all’altro. Una parabola, con alti e improvvisi
picchi verso il basso, la vita di Fiorello, anzi di suo padre e di Modugno
allo stesso tempo. Una parabola che per papà Fiorello trova la sua discesa
definitiva nel giorno di Carnevale del 1958. Quel giorno Modugno rientra in
Italia da New York per la nascita del suo primo figlio e parallelamente i
genitori di Beppe si fidanzano. Si sposano. Ballano. E proprio mentre ballano e
si divertono che papà Fiorello si allontana per raggiungere la sua macchina in
cui ha lasciato le sigarette. È in quella stradina buia e stretta, dove l’auto
era parcheggiata, che “lo spettacolo della vita si porta via il mio attore
principale”. Una frase che lascia presagire la fine di una storia e l’inizio
del sogno dell’attore di Catania che finalmente ottiene una parte importante
che gli permette di riscattare il picciriddu di sempre, timido e
taciturno. È nel bagno, di fronte allo specchio, che Beppe prende coraggio e
decide che è arrivato il suo tempo ‘Meraviglioso’. Incaricato dalla Rai di
interpretare una fiction di due puntate sulla vita di Modugno, Beppe va a casa
di Franca, storica moglie del cantante vincitore di quattro Festival di Sanremo.
È li che avviene la conversione. Una giacca color carta da zucchero e Beppe è
pronto a vestire i panni del grande Modugno. Le braccia alzate in cielo a
formare una V, la stessa di Volare.
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